The article responds to Daniele and Malanima’s harsh criticism (Perché il Sud è rimasto indietro? Il Mezzogiorno fra storia e pubblicistica, Rivista di Storia Economica, 2014, n. 1) of my last book (Perché il Sud è rimasto indietro, Il Mulino, 2013), about the reconstruction of regional disparities in Italy and the causes of the Italian North-South divide. For what concerns the estimates of regional GDP, it is shown that: my estimation procedure for 1871 was transparent; the interpolation procedure presented by Daniele and Malanima is not replicable, and its results look ambiguous; the procedure through which Daniele and Malanima claim to have converted regional estimates from historical to current borders is incompatible with their own results; nowadays, a new and more accurate estimate at current borders is available. Con-cerning the re-interpretation of the North-South divide, I find that Daniele and Malanima present my work in an unfair way, which leads them to a number of interpretative errors (as in reading the economet-ric results) and to specious controversies; furthermore, the two authors do not consider important or re-cent findings of the historical research (while at the same time supporting a historically unreliable journal-istic literature on Southern Italy) and refer to economic models in a way that is not always correct, neither accurate. They also champion a view of history which looks to me short-sighted and contradictory. L’articolo risponde alle aspre critiche mosse da Daniele e Malanima (Perché il Sud è rimasto indie-tro? Il Mezzogiorno fra storia e pubblicistica, Rivista di Storia Economica, 2014, n. 1) al mio ultimo libro (Perché il Sud è rimasto indietro, Il Mulino, 2013), circa la ricostruzione dei divari regionali in Italia e l’interpretazione della questione meridionale. Per quel che riguarda la ricostruzione dei divari, si mostra che: la mia procedura di stima per il 1871 è trasparente; la procedura di interpolazione realizzata da Da-niele e Malanima non è replicabile e si accompagna a risultati poco chiari; il metodo con il quale Daniele e Malanima dichiarano di essere passati dai confini storici ai confini attuali è incompatibile con i loro risultati; disponiamo oggi di una nuova ricostruzione per anni campione, ai confini attuali, più approfon-dita. Per quel che concerne la reinterpretazione del divario Nord-Sud, a mio giudizio Daniele e Malanima propongono una lettura parziale del mio lavoro, che li conduce a errori di interpretazione (ad esempio nel leggere i modelli econometrici) o a forzature polemiche; inoltre i due autori non considerano importanti o recenti contributi della ricerca storica (mentre supportano una certa pubblicistica storicamente inattendibi-le in circolazione sul Mezzogiorno) e fanno un utilizzo non sempre appropriato della letteratura economi-ca. Nemmeno la loro visione della storia, e all’interno di questa del comune mestiere di «costruttori di stime», a me sembra condivisibile.