Insider trading ed efficienza allocativa del mercato azionario
<i> Insider trading ed efficienza allocativa del mercato azionario </i> (di Amedeo Amato, Silvia Poggi) - ABSTRACT: L’analisi del rapporto insider trading-efficienza allocativa svolta in questo lavoro permette di trarre due importanti conclusioni. La prima conclusione riguarda il fatto che il principale punto di disaccordo tra i sostenitori dell’effetto positivo dell’insider trading sull’efficienza e i sostenitori dell’effetto negativo non verte sulla capacità delle transazioni inside di condizionare i prezzi dei titoli coinvolti ma sulle modalità con le quali tale condizionamento avviene. In realtà l’insider trading determina un effetto positivo sull’efficienza allocativa del mercato solo se gli scambi degli insiders influenzano le quotazioni direttamente attraverso il cosiddetto "effetto offerta". I sostenitori dell'effetto negativo sostengono, peraltro, che le operazioni degli insiders agiscono indirettamente sui prezzi attraverso meccanismi di trasmissione quali il pure leakage, il trade decoding ed il price decoding. Questi meccanismi presentano, però, il grave limite della lentezza e, soprattutto, aprono la possibilità, per l’insider, di confondere il segnale da lui stesso prodotto. Ciò mal si concilia con una definizione di efficienza che ricomprenda anche la velocità con la quale le informazioni condizionano i prezzi. La seconda conclusione che si può trarre riguarda il fatto che, in realtà, l’accertamento del meccanismo di comunicazione delle notizie al mercato da parte dell’insider non è poi così importante, come si riteneva in passato, per i fini qui perseguiti. Ciò a causa del fatto che, connessi all’insider trading, vi sono fenomeni in grado comunque di impedire un’allocazione ottimale delle risorse. Tra questi degna di menzione è la strategia di frammentazione delle operazioni che i detentori di informazioni riservate possono attuare. Anche se si riconoscesse all’insider trading una capacità di rapida comunicazione delle notizie al mercato questa verrebbe, quindi, comunque neutralizzata dalla distribuzione temporale degli ordini di compravendita. Un altro modo attraverso cui l’insider ostacola l'efficienza riguarda la disincentivazione delle acquisizioni societarie, operazioni teoricamente in grado di migliorare la distribuzione delle risorse sul mercato. Infine va notato che la esistenza di un effetto distorsivo delle transazioni inside sugli investimenti si può dedurre anche da numerosi studi che evidenziano il fenomeno di aumento dei costi transazionali connesso a questa pratica. Si è verificato empiricamente, infatti, come i titoli maggiormente coinvolti da tale fenomeno siano meno preferiti dagli investitori anche nell'ipotesi di una maggiore appetibilità in termini di redditività attesa.
Year of publication: |
2002
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Authors: | Poggi, Silvia ; Amato, Amedeo |
Published in: |
ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO. - FrancoAngeli Editore, ISSN 1593-9464. - Vol. 2002/1.2002, 1, 2
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Publisher: |
FrancoAngeli Editore |
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